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Come abbiamo avuto modo di leggere negli ultimi giorni i servizi di OpenAI e in particolare ChatGPT sono tornati raggiungibili e utilizzabili anche dall’Italia, dopo che il Garante aveva disposto un blocco mutuato dal fatto che l’azienda di Sam Altman avrebbe utilizzato indebitamente milioni di dati per addestrare i propri sistemi di Artificial Intelligence.

Per semplificare, le motivazioni addotte persino da componenti a vario titolo dell’organo di garanzia, erano queste ma non è il mio intento nè sindacare nè entrare nel merito, vorrei solamente portare all’attenzione dei più che data la situazione geopolitica attuale c’è forse un problema più complesso da affrontare: la presenza di strumenti più o meno riconducibili al governo russo che fanno anche di peggio.

In Russia il colosso è Yandex, soprannominato da molti “il Google russo”, un’azienda che in molte occasioni ha dimostrato di essere praticamente nelle mani del governo di Vladimir Putin, così come VK.

Tanto per farsi un’idea, riporto qui sotto qualche articolo:

Russia’s Yandex seeks Putin’s approval for restructuring – FT

Yandex downplays leak as researchers find Putin-related queries the engine blocked

Russia tightens grip on internet as Yandex sells assets to state-run VK

In pratica nell’internet russo non si muove una foglia che non sia sotto il controllo statale, infatti qualche mese fa il Financial Times, riportando un’analisi del ricercatore Zach Edwards, ha evidenziato le crescenti preoccupazioni riguardanti i milioni di dati che i codici di Yandex sono in grado di collezionare una volta posizionati all’interno di app mobile.

Si stima che il codice sia stato incluso in oltre 52.000 app presenti sugli stores di Apple e Android, in grado di raggiungere e profilare centinaia di milioni di persone.

Ma un conto è “agire nell’ombra” con un codice inserito in un’app tra altre righe di codice, un conto è pubblicizzare il tutto su un sito più che raggiungibile dall’Italia e i cui codici sono presenti in tantissimi siti italiani ed europei.

Il sito in questione è quello di Yandex Metrica, un tool utilizzatissimo da diverse aziende che permette di avere sia delle analytics classiche degli accessi e del comportamento degli utenti sul proprio sito, sia tutta una serie di strumenti quali heatmap e session recording che permettono di poter analizzare molto più da vicino il comportamento degli utenti sul nostro sito o e-commerce.

Una sorta di mix tra Google Analytics (già dichiarato “illegale” e quant’altro sia a livello nazionale che comunitario) e Hotjar.

Non è difficile intuire, secondo il vecchio adagio “se il servizio è gratis, il prodotto sei tu”, che le mire di Yandex Metrica non sono quelle di guadagnare tramite la subscription mensile o annuale per accedere al servizio, ma con ben altro.

Primo elemento, la simpaticissima tabella dei prezzi, parla da sola:

Ma per carità, si potrebbe pensar male, forse non è come pensiamo, è gratis perchè sono generosi e buoni.

Allora a scanso di equivoci, gli addetti alla comunicazione hanno pensato bene di esplicitarlo poco più sotto, dove troviamo scritto:

Why is it free?

Yandex.Metrica is developed and supported by Yandex, one of the largest internet companies in Europe. Our business is built around web search and many other products which help people solve everyday problems better and reach their goals faster – like Yandex.Maps or Yandex.Disk. To continually improve our services, we process huge amount of anonymous data on users’ behavior: it is used to glean insights and feed machine learning algorithms. Yandex.Metrica is one of the ways we get that data, which is why we aren’t building a paywall around it.

Ah si? Processano un grande quantitativo di dati sul comportamento degli utenti per generare insights volti all’addestramento di algoritmi di machine learning.

In sintesi: se uso questo servizio sul mio ecommerce, o sul sito della mia azienda, i dati relativi al comportamento dei miei clienti e utenti, vanno a foraggiare l’Artificial Intelligence russa, su server russi.

Vista la situazione internazionale, è facile immaginare che sforzi e priorità dovrebbero concentrarsi sull’impedire che una mole sconsiderata di dati vengano utilizzate da Paesi che hanno apertamente minacciato sia il nostro Paese che l’Europa, invece che fare questioni di lana caprina sul come e il perchè ChatGPT possa essere in grado di “capire” cos’è un albero dopo aver analizzato contenuti e immagini online.
Nel recente passato ce la siamo presa persino con i Google Font, presenti su tantissimi siti e divenuti minaccia letale per la libertà e la privacy, mentre nel silenzio più assordante i nostri dati venivano collezionati da un Paese che un giorno si e l’altro pure minaccia guerre nucleari contro tutto e tutti.

Gli altri Paesi cosa stanno facendo?
Gli USA in primis hanno sollevato con forza la questione, tanto che Ron Wyden, presidente del Comitato per le Finanze del Senato degli Stati Uniti e uno degli architetti della regolamentazione di Internet nel Paese, ha fortemente criticato Google e Apple per non fare abbastanza per proteggere gli smartphone dal software di Yandex.

In più ha dichiarato, in tutta franchezza:
Queste app prelevano dati privati e sensibili dalle app sul tuo telefono, minacciando la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e la privacy degli americani e di altre persone in tutto il mondo“.

Questione di priorità forse? O forse è solo una questione di opportunità? ChatGPT è sulla bocca di tutti, fa notizia e forse è di più semplice comprensione rispetto ad un tool che ha un certo grado di complessità quale Yandex Metrica.
E’ questione forse anche di competenza, chi all’interno delle nostre istituzioni ha una conoscenza vera del mondo digitale tanto da comprendere cosa vogliano dire termini quali “heatmap” o “session recording”?

Perchè Yandex Metrica non è stato bloccato già da anni?
O se proprio le istituzioni erano allo scuro di uno strumento del genere, perchè non è stato bloccato Yandex?

Tante domande in uno scenario così confuso e poco orientato, che per rimettere i piedi per terra forse basta chiedere come mai non sono stati bloccati i call center finora.

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